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1249. Francesco Sforza a Giovanna de Cipellis, vedova di Alessandro di San Nazzaro (1454 aprile 17 Milano).

Francesco Sforza informa Giovanna de Cipellis, vedova di Alessandro di San Nazzaro, a lui molto affezionato per le sue doti, dopo aver pensato, dopo aver ben ponderato, di accasarla con Achille Acorso, conestabile ducale, persona rispettabile e a lui molto cara. Di ciò ne ha parlato con Zanone da Crema e con altri suoi cugini che si sono detti contenti, così, come sperano sia lei alla pari di quello che, se acconsentisse, sarebbe lui, duca, sia per la stima che ha di Achile come per il rispetto che porta di Alessandro.

Domine Iohanne de Cipellis, consorti olim Alexandri de Sancto Nazario.
Essendo seguito il caso dela morte de Alexandro de Sancto Nazario, vostro consorte, de che havemo recevuto tanto despiacere et molestia quanto vuy stessa, perché per la fede sua verso nuy et lo stato nostro, et per la virtute lo amavamo et havevamo carissimo, havemo fra nuy deliberato prende(re) il carico, parendone così sia debito nostro, perché Dio l'ha chiamato ad sì, de locharve ad qualche persona da bene et quale ad nuy sia grata et accepta, ad ciò che anche vuy non perdati la etate vostra. Et essendo nuy stati al quanto in questo pensamento, ne é venuto in mente el strenuo Achille Acorso, nostro conestabile, persona virtuosa et de bona reputazione et ad nuy per la singulare soa fede et devotione et soy optimi portamenti, carissimo; et havemo havuto da nuy Zanone da Crema et li altri vostri coxini sonno qui con li quali havemo dicto de questo parentato; li quali omnino non ne hanno data altra risposta, como nuy credevamo, et como siamo certi fareti vuy, cioé che de bona voglia sonno contenti e apparechiati ad fare quello ne sia in piacere. Pertanto ve stringemo et confortiamo vogliate essere contenta, de bono [ 334r] animo et de bon core acceptare dicto Achile per vostro legitimo sposo et marito, certificandove che ultra vuy et li parenti, amisi vostri, per le virtude et bona conditione d'esso Achile ogni dì ve ne trovareti più contenti, como se vederà per effecto. Nuy lo haveremo ad singulare complacentia et restaremone contentissimi, così per lo amore et affectìone che portiamo ad Achile, como quello che portiamo a vuy, per rispecto de Alexandro, né poresti havere altra persona quale più satisfacesse ad nuy d'esso Achile, quale ha nel dominio nostro ciò che ha al mondo et delibera vivere et morire presso nuy. Data ut supra.
Zanetus.
Cichus.