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1250. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema (1454 aprile 17 Milano).

Francesco Sforza ricorda ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema, che fin da quando gli fece consegnare la tenuta di Crema, il piacentino don Giovanni Maria degli Angussoli era in posseso del priorato della chiesa di San Pietro da Madegnano di Crema, anche se, per essere nel Piacentino non si portò mai a Crema. Siccome uno dei capitoli di pace recita che i beneficiati perseverano a godere dei loro benefici, gli chiede di consentire che don Giovanni Maria possa venire a Crema. La missiva viene replicata al provveditore di Crema il 13 dicembre 1454. In simile forma fu scritto a Paolo Barbo.

Domino Andree Dandulo, provisori Creme.
Fin al tempo che nui fecimo consignare la tenuta di Crema ala vostra illustrissima signoria, don Zohannemaria delli Angussoli, nostro cittadino de Piacenza, mediante bulle et privilegii suoy, era ala possessione del priorato dela chiesa di San Pedro da Madegnano de Crema, ma perché allhora se retrovava in Piasentina non venne may più a Crema. Et perché in li capituli di pace concluse tra la vostra illustrissima signoria et nuy, como dovete sapere, gli n'é uno che le subditi del'una parte et del'altra, così ecelesiastici, como i seculari, possono goldere pacificamente li beneficii et boni suoi, però per observatione delli descritti capituli, vi confortiamo et preghamo vogliati ordinare che esso don Zohannemaria possa liberamente venire a Crema et goldere il suo benefitio pacificamente, la qual cosa, ultra che la sarà iusta et rasonevole, nuy l'haveremo gratissima. Data ut supra.
In simili forma scriptum fuit domino Paulo Barbo.
Irius.
In simili forma scriptum fuit domino Paulo Barbo Cichus.
Replicata provisori Creme sub die xiii decembris 1454.