Registro n. 16 precedente | 1255 di 1825 | successivo

1255. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1454 aprile 17 Milano.

Francesco Sforza risponde al luogotenente di Lodi e soffermandosi sulla richiesta di ricupero fatta dai dazieri per il divieto delle biade, gli fa presente di avere investito della faccenda i Maestri delle entrate alla cui risoluzione vuole che lui si attenga così come farà lui, duca. Quanto poi alla volontà dei soldati da Crema di alloggiare a Castelletto, a Robino e a Rovereto, gli ordina di informarsi da vecchi valent'uomini pratichi del paese per sapere se dette terre fan parte del Lodigiano o del Cremasco e di riferirgli quanto verrà a sapere perché, se facessero parte del Cremasco, nulla impedirebbe di assecondare i soldati, mentre se appartenessero al Lodigiano, gli dirà quel che deve fare e scriverà quel che occorre al provveditore di Crema, mentre, nel frattempo, lui, luogotenente, avrà cura che non esca dal territorio ducale neppure un granello e, necessitando di fornire gli uomini sforzeschi di là dall'Adda, procuri che si mandi loro solo quel tanto di cui abbisognano. Il giorno dopo si é scritto da Marco Trotto a Stefano Folperto di portarsi all'indomani dal duca.

Locumtenenti Laude.
Havemo ricevuto doe vostre lettere ale quale, respondendo, et primo, alla parte deli datieri del travesso, quali stanno in domandare ristauro per la inibitione facta dele biave, dicimo che de ciò havimo facto parlare cum li Magistri delle nostre intrate, como a quelli che debono sapere quanto rende ragione; et cussì loro ve scrivono el parer suo per le alligate, et nuy etiamdio confermemo el dicto suo el quale servarite. Alla parte de quelli soldati da Crema quali mostrano voler venire al alozare a Castellecto, a Robiano et Rovereto, dicimo cossì che subito ve debiate informare da qualchi valenthomini, antiqui et pratichi del paese, se le dicte terre sonno del Lodesano o del Cremasco; et de quanto vuy trovarite, datice aviso che deinde ve mandarimo quanto haveriti a fare et seguire. Nam, quando dicte terre fossero del Cremascho, non gli voressemo impedire il facto loro, ma quando se trovassero essere Lodesane, scriveressemo al proveditore de Crema segondo il bisogno. Isto autem interim habiati bona advertentia, che non ne vadi fora dela cità uno nemmeno granello per essere conducto fora del [ 336r] territorio nostro.
Et se pur dellà da Adda ne bisognasse uno pocho per lo vivere delli homini nostri, habiati mente che non gli ne vadi se non per lo loro bisogno tanto. Data Mediolani, xvii aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.
Die xviii aprilis.
Scriptum fuit per Marcum Trottum domino Stefano Folperto quod veniant die crastina ad dominium.
Cichus.