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1272. Francesco Sforza al lodigiano Orio de Ricardis 1454 aprile 26 Milano.

Francesco Sforza risponde al lodigiano Orio de Ricardis che non capiva il motivo dell'interessamento del duca per il matrimonio di sua figlia al punto da spronare Bartolomeo de Ricardi a convincerlo perché unisse la figlia al famiglio ducale Niccolò da Fabriano. Lui, duca, non consiglierebbe a nessun cittadino cosa che non gli sembrasse onorevole e onesta. Comunque, Orio faccia pure come gli piace, ma tuttavia sia ben accorto a non sposare sua figlia senza sua speciale licenza.

Orio de Ricardis, civi nostro Laudensi.
A questi dì passati nuy scripsemo a domino Bartholomeo di Ricardi che per nostra parte te confortasse ad volere dare toa fiola per legitima sposa ad Nicolò da Fabriano, nostro famiglio; et tu gli hay facta quella resposta che tu say, per la quale comprehendemo che tu non intendi cum quale effecto se movemo; a questo ne pilii la cosa in quella bona parte che doveresti, avisandote che se reputaressemo grande mancamento a confortare et persuadere a te né a veruno altro nostro citadino, cosa che non ne paresse honorevole et honesta. Ma sia como se voglia, nuy non intendemo gravarte più de questo, ma bene te dicemo, et anche per la presente te comandiamo che, per quanto tu hay cara la grazia nostra, tu non debbi quoquomodo a persona veruna maritare dicta toa fiola senza nostra speciale licentia; et guarda bene ad non contrafare ad questo nostro comando. Mediolani, xxvi aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Iohannes.