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1273. Francesco Sforza al lodigiano Bartolomeo de Ricardis 1454 aprile 26 Milano.

Francesco Sforza comunica al lodigiano Bartolomeo de Ricardis la stupita risposta che ha avuta da Orio Ricardi per la suggestione fatta dal duca a lui, Bartolomeo, perché lo invogliasse a dare la figlia al famiglio ducale Niccolò da Fabriano. Il duca confessa di non essere appetitoso di tale matrimonio, lui é ben lungi dal volere la vergogna dei suoi cittadini e proclama "nuy non intendemo né volimo sforzar alcuno in questo né in altro". In virtù, però, della divina grazia per cui ha il potere sul paese, ha ricordato a Orio che non può maritare la figlia senza licenza del duca "etiam se nuy stessemo cinquanta anni a dargliela."

[ 342v] Spectabili militi doctori domino Bartholomeo de Ricardis, civi Laudensi.
Havemo recevuto le vostre lettere responsive ale nostre, et anche havemo veduto la resposta de Orio circha el facto de Nicolò da Fabriano, nostro fameglio; ala qual, respondendo, credemo perfectamente che vuy habiati facte tute quelle persuasione haviti saputo et potuto perché la cosa havesse havuto effecto, così per bene del'una parte et del'altra, quanto per nostra complacentia. Ma bene se siamo maravigliati et maravegliamo della risposta de dicto Orio el quale pocho considera che nuy se movemo bene e con bono effecto, cognoscendo nuy la sufficienza del dicto Nicolò et quanto é per farse da bene; et anche doveva pur considerare dicto Orio che nuy non siamo tanto appetitosi de dare mogliere ad uno nostro fameglio, quantunche ne fosse carissimo, che nuy volissemo la vergogna di nostri citadini, quando cognoscessemo gli fosse per dovere essere in mancamento alcuno, ma, sia como se voglia, nuy non intendemo né volimo sforzar alcuno in questo né in altro. Et perché sapiati la risposta quale gli facemo, parendone pure che havendo per divina gratia el dominio de questo paese, possiamo usare della auctorità del comandare ali nostri citadini et subditi, gli scrivemo et comandiamo per nostre lettere ch'el non debbia maritare la figliola soa quoquomodo senza nostra licentia, etiam se nuy stessemo cinquanta anni a darglila; e questa é la risposta gli facemo. Data Mediolani, die xxvi aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Iohannes.