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1280. Francesco Sforza al medico Gianmatteo de Gradi 1454 aprile 27 Milano.

Francesco Sforza scrive al medico Gianmatteo de Gradi di essere stato pregato dal doge di Genova, nonché dalla Casa Dorda e Grimalda di mandarlo a Genova per curare un serio ammalato, fiduciosi come essi sono nella sua bravura. Il duca lo sollecita ad assecondare tale richiesta e trasferirsi insieme all'ambasciatore genovese. Lo assicura che dai Grimaldi avrà buon trattamento e si dicono disposti, pur se non lo ritiene necessario, a farlo accompagnare nel ritorno.

Egregio et famoxo artium et medicine doctori domino Iohanimatheo de Gradi.
Siamo confortati et pregati assay, così per parte dell'iIlustre domino lo duce de Zenoa, como etiamdio per la casa Dorda (Doria) e Grimalda, che ve vogliamo mandare là a Zenoa ala cura de uno suo qual é non vulgarmente infermo, havendo loro tale devotione, fidutia in voy che mediante l'opere vostre e prima la gratia de Dio debbia liberare. Per satisfare aduncha ala rechiesta honestissima de tali e tanti signori e zentilhomini quali havemo in [ 344v] singularissimi amici, ve confortiamo et confortiamo (a) quanto più possemo che se may havisti voglia far cosa che ne sia grata, como credemo, debiati transferirve là, e potriti andare in compagnia del spectabile ambaxatore, el quale ve serà bona compagnia, certificandove che dali predicti zentilhomini Grimaldi haveriti bono tractamento, et se bisognarà al retornare in qua (che credemo non serà necessario), ve farano fare acompagnare, ita che retornariti securamente. Andati aduncha, e non diceti de non per cosa del mondo. Data Mediolani, xxvii aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Così A.