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1283. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1454 aprile 27 Milano.

Francesco Sforza mentre loda il luogotenente di Lodi per aver messo in prigione l'uomo d'arme Alessio, autore di ferimenti, lo rimprovera per non aver dato corso alle lettere ducali che gli imponevano di far sgombrare l'osteria della Spada da quelli di suo fratello Corrado. Gli rinnova, perciò, l'ordine di far tirare fuori i cavalli da quell'osteria e, se degli uomini di Corrado lo vietassero, mostrerà loro la lettera ducale. Se non si sentisse di obbedire, gliene dica il perché: farà fare ciò da un altro. Vuole che presenti le allegate lettere a Bartolomeo di Ricardi e a Orio Ricardo e gli riferisca come avrà fatto.

Locumtenenti nostro Laude.
Inteso quanto n'haveti scripto delli sinistri modi e portamenti de Alexio, nostro homo d'arme, in ferire l'homini così temerariamente, et che l'haviti facto pigliare et impresonare, dicimo che haviti facto bene e ve ne comendiamo singularmente, e non l'havendo facto non haveresti facto el dovere vostro; unde ve dicemo e caricamo ch'el debiati far tenire in modo ch'el non possa far fuga da non essere relaxato senza nostra licentia.
Ceterum per troppo ne maravigliamo, né possemo pensare donde proceda che anchora non ne habiati voluto hobedire in fare sgombrare quella hostaria dela Spada da quelli de Corado, nostro fratello; ma perché crediamo che stiati lì a nostro nome per hobedire li nostri comandamenti, ve havemo ancora voluto scrivere questa, e ve dicemo denuo ala receputa de questa che debiati fare tirare fora li cavalli d'essa hostaria, perché così é la nostra intentione; et se'l serà alcuno de quelli del dicto Conrado così temerario che lo volesse vetare, monstrariteli questa, e nondimeno fariti quanto ve dicemo. E quando non lo vogliati fare voy, seremo contenti che ce avisati della cagione, perché'l faremo fare da un altro.
[ 345v] Al'altre parte de vostre lettere, per altre nostre ve responderemo.
Ultimo, volimo voy proprio presentate le alligate nostre lettere a domino Bartolomeo di Ricardi et a Orio Ricardo, a cui se drizano, avisandone poi como gli la haveriti presentate. Data Mediolani, xxvii aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.