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1286. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo (1454 aprile 27 Milano).

Francesco Sforza vuole che Gracino da Pescarolo, accertato quanto dicono Perino da Marzano e Boniforte di Orlandi, si trovi con la comunità di Pavia e soddisfi detto Perino e Boniforte che rivendicano di essere stati, mandati da Pavia, in campo con lui, duca, nell'impresa di Milano con due carri, due uomini e due buoi per carro e di non essere, contrariamente a quello che si fece con altri, mai stati pagati.

Domino Gracino.
Sonno venuti qui ad nuy Perino da Marzano et Boniforto di Orlandi, (a) quali, como intenderay, se gravano dicendo che altre volte stetero in campo con nuy alla impresa de Milano, mandati da quella nostra comunità de Pavia con duy carri, con duy homini et doa para de bovi per carro, et may non sonno possuto essere paghati, como dicono sonno stati deli altri venero in quello tempo ad servirce in campo. Pertanto volimo debiati intendere questo facto, poy essere con quella nostra comunità et con chi ve parerà bisognare, et provedere che questi poveri homini habiano el suo pagamento, ita che più non habiamo querela. Data ut supra.
Zanetus.
Iohannes.

(a) Segue com depennato.