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129. Francesco Sforza ad Antonio Vistarino, cittadino di Lodi (1453 agosto 22 "apud Gaydum").

Francesco Sforza ringrazia Antonio Vestarino, cittadino di Lodi, per l'informazione del ritorno di suo nipote con l'ambasciata fattagli fare dal marchese di Monferrato; gli fa sapere che non occorre che nč lui, nč suo nipote si portino da lui, perchč č arrivato re Renato e con lui Angiolo Acciaioli e ha mandata Angelo Simonetta, suo consigliere, "con piena possanza de conzare quelle cose de lā".

Antonio Vastarino, civi Laudensi.
Havemo recevute le toe lettere, date 16 del presente, per le quale restiamo avisati dela tornata de tuo nepote e dela imbassiata ce ha facta fare el marchexe de Monferrā del tuo venire qua in campo, et cetera, ale quale respondendo te comendiamo e rengratiamo de quanto hay facto, e molto ne piace la risposta qual saviamente gli hay facta fare. Ma perchč como tu debbe mō sapere č venuta la maestā del [ 36r] serenissimo re Renato, e trovandose con sė el spectabile domino Angelo Azayolo, et anche havendoli novamente mandato Angelo Simoneta, nostro consiliero, con mandato et piena possanza de conzare quelle cose de lā, non ne pare nč volimo che nč voi nč vostro nepote piliate altra faticha de venire qua, nč de fare altro per questa cagione. Et non siando bisogno non ne pare ne debiate pigliare altro affanno, perchč la cosa haverā a passare per le mane dela maestā del prefato Re et deli predicti. Data ut supra Ser Iacobus.
Cichus.