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1298. Francesco Sforza al podestà di Lacchiarella 1454 aprile 29 Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Lacchiarella gli procuri la maggior quantità di capponi, polli e piccioni per sabato, 4 maggio, perché il giorno dopo si sposa suo figlio Sforza. Gli faccia sapere i prezzi e la quantità di merce raccolta, che farà avere a Lanzalotto de Brivio, siniscalco di dette nozze. Si é scritto la stessa cosa al: podestà di Abbiate, podestà di Robecco, capitano di Binasco, podestà di Landriano e Vidigulfo, podestà di Magenta, podestà di Catano, podestà di Casorate e podestà di Rosate.Il 3 maggio a Gracino da Pescarolo.

Potestati Lactarele.
Essendo bisogno d'una bona quantità de caponi, polastri et pipioni per honorare et celebrare de presente le noze di Sforza nostro dilecto figliolo, volimo et te comettemo che subito debii fare ogne opera possibile per recatare (a) in più quantità sia possibile e mandarli qua in mano del nobile Lanzaloto de [ 350v] Brivio, seschalcho delle dicte noze, et siano presentate al più tarde sabbato proximo che venne, che serà a iiii giorni de magio, perché nel dì sequente se farano le noze; avisando etiamdio del pretio de dicti caponi, polastri et pipioni, per quelli che li portaranno, ali quali serà fato debito pagamento, avisando insuper presto della quantità tu speri potere havere. Data Mediolani, xxviiii aprilis 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.
Similiter scriptum fuit infrascriptis, videlicet: potestati Abiate, potestati Robechi, capitaneo Binaschi, potestati Landriani et Videgulfi, potestati Mazente, potestati Casteni, potestati Caxorate et potestati Roxate. Die iii maii, domino Gracino de Pischarolo.

(a) Segue ogn depennato.