Registro n. 16 precedente | 1310 di 1825 | successivo
1310. Francesco Sforza ai Rettori di Bergamo 1454 maggio 1 Milano.
Francesco Sforza esprime ai Rettori di Bergamo la sua soddisfazione per essersi la loro città liberata dalla peste e, perciò, li informa di aver revocato ogni divieto di accesso, sicuro che, nel caso di peggioramento delle condizioni di sanità, gliene darebbero pronta comunicazione.
Rectoribus Pergami.
Havemo havuto piacere assay intendere per vostre lettere responsive ad le nostre quanto le vostre spectabilità ne scriveno dela conditione et incolumità de quella vostra cità, donde per il contrario havevamo preso despiacere sentendo che la peste gli era principiata. Hora inteso che la dicta cità é sana et in bono essere et essergli alcuna cosa de sinistro, ne restiamo molto contenti et così ne persuademo et rendiamo certi essere per lo vero, et, se'l fusse altramente, non ce l'haveresti scripto per la mutua benivolentia et stricto legame che é fra la vostra illustrissima signoria et nuy. Et però nuy havemo facto revocare lo interdicto et inhibitione facta sopra ciò in modo che li vostri et li nostri possono andare inante et indreto ad suo piacere. Ben confortiamo le prefate vostre spectabilità che voglino ad attendere ad conservare quella cità con ogni diligentia acioché la conditione non peiorasse; et quando quello accadesse, che Dio nol vogli, piaciane darne aviso che li possamo provedere che li nostri et vostri non se infectassero de tale morbo, perché sapeti bene quanto caso se ne debbe fare. Ex Mediolano, die primo maii 1454.
Christoforus.
Cichus.