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1315. Francesco Sforza a Sagramoro da Parma 1454 maggio 2 Milano.

Francesco Sforza avverte Sagramoro da Parma che gli uomini di Covo, Antignago, Fontanella e Barbata si sono portati da lui per lamentarsi dei gravi danni che fanno i soldati con tagliare erbe dai loro prati, mentre ve ne sono molte di selvatiche. Vuole che Sagramoro li ammonisca di approfittare delle sole erbe selvatiche. Siccome quelli di Fontanella e Antignate aggiungono alle lagnanze la pretesa dei soldati di alloggiare nei borghi, vuole che Sagramoro provveda perché se ne stiano nei loro alloggiamenti.

[ 354r] Sagramoro de Parma.
Sonno venuti qui da nuy li homini da Covo, Antignago, Fontanella et Barbata, quali se gravano del danno insupportabile gli danno li soldati vostri nele herbe di prati loro domesteghi, dicendo loro che gle sonno dele herbe salvatiche asay, quale porriano tagliare. Pertanto volimo debiati provedere, ordinare et comandare ali vostri per modo non taglano le erbe di prati loro domesteghi, ma vadano ad taglare dele herbe salvatiche poiché gli ne sonno, como faciano gli altri; et faciano ad queli homini mancho danno sia posibile, et perché queli da Fontanela et Antignate se lamentano che queli vostri logiano in dicti luochi, essendo alogiati fino al presente nele terre, domandano alogiamento neli borgi, volimo debiati provedere che stagano in li logiamenti loro dove sonno stati fin al presente nela terra et non dagano molestia né inpazo veruno nelo borgo. Data Mediolani, die ii maii 1454.
Zanetus.
Cichus.