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1316. Francesco Sforza a Sceva de Curte e al referendario di Piacenza 1454 maggio 2 Milano.

Francesco Sforza informa Sceva de Curte e il referendario di Piacenza che Giovanni di Sandri di Castelletto Cremonese é stato da lui per lagnarsi perché, per aver fatto condurre da terre non sforzesche della biada con la nave di Agostino della Gerola fin lì a Piacenza e poi volerla far arrivare a Cremona, gli é stata sequestrata la nave e richiesto il pagamento del dazio della biada che trasportava. Siccome avranno uno scritto del luogotenente di Cremona attestante che la biada ha per destinazione Cremona, il duca vuole che si lasci passare la nave con il suo carico di biada, merce non soggetta a dazio in quanto per disposizione ducale le biade, prese in un altro paese e condotte in quello sforzesco, non sono soggette a dazio. Il 3 maggio si é fatta una simile lettera a favore di Giovanni de Cumis di Cremona e soci.

Domino Sceve de Curte et referendario Placentie.
Giohanne di Sandri del loco del Casteleto di Cremonese é stato qua da nuy lamentandosse che, havendo luy conducto over facto condurre delle terre che a nuy non sono sottoposte una quantità de biava nella nave de Augustino dala Gierola fin lì a Piasenza per volerla condurre a Cremona, gli é stata sustenuta la nave in executione de altre nostre lettere, et anche gli fi domandato dacio di essa biava; il perché, havendo voy promessa dal dicto Giohanne, como ello vi farà havere dalo nostro locotenente de Cremona, uno rescripto como dicta biava sia conducta a Cremona, volemo, et per questa vi commettemo che, non obstante inhibitione alcuna in contrario, lassati et permettati liberamente et senza impedimento alcuno, ac etiam senza pagamento di dacio alcuno, passare la dicta nave con ogni quantità de biava gli fosse dentro,imperhò che l'ordine nostro dispone che le biave che sonno levate d'altruy paese et conducte nel nostro non siano tenute ad pagamento di dacio alcuno. Data Mediolani, ii maii 1454.
Iohannes Blanchus.
Die iii maii similis littera pro Iohanne de Cumis de Cremona et sociis.
Cichus.