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1330. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema 1454 maggio 4 Milano.

Francesco Sforza fa presente ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema, che s'erano portati da lui dei cittadini lodigiani e dei contadini di là dell'Adda per lagnarsi dei danni subiti dai soldati già stanziati a Crema andatisi ad alloggiare a Robiano e in altri luoghi del Lodigiano con i loro cavalli e che avevano anche preso un lodigiano del Castelletto dell'abbazia di Cerreto con il pretesto che detti uomini sono del Cremasco. Ad evitare che sorgano motivi di rancore fra gli sforzeschi e i suoi uomini, invita il Dandolo a prestare attenzione a quanto gli riferirà circa i diritti dei Lodigiani l'uomo che si porta da lui in modo da favorire un suo intervento per evitare motivi di contesa dei suoi uomini con quelli sforzeschi.

[ 357v] Andree Dandulo, provisori Creme.
Sonno venuti ad nuy alcuni deli nostri citatini Lodesani, et anche contadini dellà d'Adda, ad significarne che non senza loro danno et disconcio assay li soldati vostri che stavano a Crema sonno andati a Robiano et ad altri lochi del Lodesano con loro cavalli ad allogiare; et più ultra presero uno homo del Casteleto del'abbatia de Cerreto pur de Lodesana sotto pretexto che siano de Cremasca, che potria facilmente occorrere per errore et contraria informatione. Et benché per tale cosete ne par verun'altra potesse may nascere né intervenire cosa alcuna quale ne facesse pensare altro cha vivere in pace et bona tranquilità et ben vicinare con la vostra illustrissima signoria, pur per tollere ogni rancore et differentia potesse nascere fra li vostri homini et li nostri et anche per levarne el tedio ne dano li nostri per questo facto, ve confortiamo et pregamo che vogliati ben intendere dal presente portatore le ragione ve allegarà sopra questa materia; et siando tale che ve satisfacia, como credemo, piacciavi fare stare li vostri neli termini per fugire ogni cagione di scandalo, avisandove che quando siati facto ben chiaro che le dicte terre et lochi siano Lodesane, se offerimo de bon animo non solamente in quelle ma in tutte l'altre nostre fare ogni piaciere et aconcio a voy et ali vostri; et non manche che ali nostri, rendendoci certi che siati de medesimo animo et opinione verso nuy et cose nostre. Data Mediolani, die iiii maii 1454.
Ser Iacobus.
Franciscus Sfortia Vicecomes dux et cetera.
Cichus.