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1337. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1454 maggio 4 Milano.

Francesco Sforza informa il podestà di Piacenza che, un tempo, per una vertenza tra Filippo dalle Roxe e il famiglio ducale Niccolò da Piacenza per della roba di Paulello dalle Roxe, furono date delle garanzie per cento ducati da Niccolò, ma Filippo, pur convocato plurime volte dal duca per esporre i suoi diritti, non si é mai presentato. Siccome ora Niccolò pretende l'annullamento di dette garanzie, il duca comanda al podestà di dar seguito alla richiesta di Niccolò e, se si dovesse far avanti Filippo, gli comandi di portarsi dal duca che gli amministrerà giustizia.

[ 359v] Potestati Placentie.
Vertendose altra volta certa differentia fra Filippo dale Roxe et Nicolò da Piasenza, nostro fameglio, per casone de certa robba che fo de Paulello dale Roxe, forono date alcune securtate per dicto Nicolò de cento ducati, como tu dey essere informato; et havendo nuy più volte facto comandare al dicto Filippo che venga da nuy per defendere la rasone soa, may non gli é venuto. Per la qualcosa essendo mò rechiesti dal dicto Nicolò che vogliamo far cancellare et liberare dicte securtate, parendone ragionevele, te dicemo et così te comandiamo che fazi liberamente cancellare dicte securtate, (a) non lassandoli deinde fargli impazo veruno per casone de dicte robbe. Ma s'el prefato Filippo dapuoi se tenesse gravato de questo, comandaragli che venga (da) nuy perché gli farimo administrare rasone. Data Mediolani, iiii maii 1454.
Bonifacius.
Cichus.

(a) parendone ragionevele, te dicemo et così te comandiamo che fazi liberamente cancellare dicte securtate ripetuto.