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1341. Francesco Sforza ad Antonio Secco, commissario di Geradadda 1454 maggio 6 Milano.

Francesco Sforza ricordato ad Antonio de Sicchis, commissario di Geradadda, l'ordine circa le erbe da dare alle genti d'arme, fa presente che Colella da Napoli si lamenta che lui non può avere foraggio in alcun modo per cui é anche disposto a starsene a Treviglio se gli si dà possibilità di rimanere. Il duca vuole che si povveda dove può tenere i cavalli e gli si faccia avere erbe perché non abbia cagione di procurare danni.

[ 360v] Antonio de Sichis, comissario Glareabdue.
Sapeti quanto ve havemo scripto del'ordine se ha ad observare in dare l'erbe ale gente d'arme nostre sono in Giaradada; et perché Colella da Napoli se grava che luy per li soi non ne pò havere né con ordine né senza ordine, et luy se oferisse stare in Trivì quando gli sia proveduto che'l gli possa stare, et dato del'herba secundo l'ordine é che se gli se farà questo de pagare ogne danno facessero li soi, volimo che provediati che dicti da Crema gli provedano dove possa tenere li cavalli; et così gli faciati provedere de herba aciò non habiano casone andare guastando (a) le biave, et facendo damno al'homini. Data Mediolani, die vi maii 1454.
Marcus.
Iohannes.

(a) Segue l'erbe depennato.