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1352. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1454 maggio 7 Milano.

Francesco Sforza in risposta a quanto gli ha scritto il luogotenente di Lodi di ferrare le colonne del ponte di Soncino, lavoro da assegnare a Serafino Guazo, e di non avere trovato "munitione alcune", si dice contento che egli abbia conservate quelle del revellino per poter sistemare il ponte di Lodi che necessita di grande riparazione. Il duca gradisce assai che ad evitare dispersione in terre forestiere di biade, che si portano in Geradadda per terre sforzesche, si esiga, da tutti quelli che le trasportano, di portare, al ritorno garanzia dagli ufficiali delle terre nelle quali sono state portate.

Locumtenenti Laude.
Respondendo ale vostre lettere circa'l facto dele ponte da ferare le columpne da essere date et assignate a Seraffino Guazo per lo ponte da Sonzino, ve dicimo così che non siandosene trovato ala nostra munitione alcune, como ne scriveti, restiamo contenti che habiati retenute quelle che sonno nel revellino per reconzare quello ponte lì a Lode, il quale ha bisogno de grandissima reparatione.
Ceterum ala parte delle biave che seranno conducte in Giaradada, le quale facilmente non gli mitendo bona (cura) trabucariano ale terre forastere, siamo contenti, e molto ne piace che a tuti quelli conduranno biave in Giaradada in le nostre terre debiati domandare et anche stringerli a farne dare bona segurtà de portarve el ritorno dali officiali de quelle terre in le quale accaderà essere conducto dicte biave. Et questo ordine servate con diligentia, exceptione aliqua prorsus non servata. Mediolani, vii maii 1454.
Cichus.