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1356. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto (1454 maggio 8 Milano).

Francesco Sforza risponde alla lettera di Teseo da Spoleto. In merito agli alloggiamenti dati a Tiberto Brandolini pe 1061 cavalli; ha fatto bene se Tiberto ha tanti cavalli vivi, ma così non é ora, a pace fatta, se i cavalli sono di meno, perché si aggraverebbero ingiustamente di spese i sudditi sforzeschi, né vale che, precedentemente, si sia largheggiato in alloggiamenti nel Bresciano. Se Tiberto, poi, aggiunge che per 400 fanti ha avuto alloggiamento per 153 cavalli, il duca ricorda a Teseo di non avergli mai concesso ciò, siccome non é usanza che si diano alloggi per cavalli di fanti, anche se il duca precisa di essere ben contento se un conestabile tiene cavalli per condotta perché ha, oltre ai fanti, anche delle lance: in questo caso vuole che si alloggino i cavalli. Gli osserva di convenire con lui che é gravissimo che siano rimasti vacui luoghi per 300 cavalli pur avendo dato alloggiamenti secondo la tassa dei cavalli. Per gli alloggiamenti a Graziolo da Vicenza e figli, lo assicura che risponde lui a Tiberto.

Theseo de Spoleto.
Havemo recevuto una toa, data a vi del presente, continente più parte circ'al facto delli lozamenti del magnifico domino Thiberto et delli altri nostri in Piasentina, ala qual respondendo, perché dice havere dato lozamento al prefato domino Thiberto per cavalli millesexantuno, dicemo che s'el prefato domino Thiberto ha li dicti cavalli vivi, hai facto molto bene a darli lo dicto alozamento per essi; ma quando non se retrovasse havere tanti cavalli, non ne pare zò bene, né volimo che se daga tanta graveza ali subditi nostri perché, se bene in Bresana gli habiamo dato li lozamenti larghi a suo modo, mò che li subditi nostri debeno goldere lo benefitio dela, pace non gli volimo dare tanta graveza.
Et perché ancora dici che per fanti cccc, ch'el dice havere ben dato lozamento a cavalli centocinquantatri, dicemo che nuy non te comettessemo may questo, nì é d'usanza de dare lozamento a cavalli per fanti; e però volimo che ali dicti fanti non debii dare lozamento alcuno per (a) cavalli. Siamo ben contenti che, se alcuno suo conestabile havesse qualche cavalli per conducta che havesse de lanze, ultra li fanti, como hanno alcuni conestabili che doe lanze, et che tri, et che quatro, tu gli debii provedere de lozamento per essi per li cavalli vivi se trovassero havere dele conducte loro dele lanze; altramente non. Ala parte ove dice essere remasti vacui li lochi per cavalli ccc et che, havendo dato li lozamenti segondo la taxa di cavalli questo é gravissimo et insoportabile caricho, dicemo che tu dice molto bene, ma te advisamo che habiamo più bisogno de adiuto che de conseglio per il presente. Ala parte de quello che t'ha scripto el dicto domino Thiberto che providere de lozamento a Gratiolo da Vicentia et figlioli, nuy respondemo a luy quanto bisogna, como vederay per la copia inclusa. Però non dicemo altro. Data ut supra.
Irius.
Cichus.

(a) Segue fanti depennato.