Registro n. 16 precedente | 139 di 1825 | successivo

139. Francesco Sforza a Luchina dal Verme (1453 agosto 23 "in castris nostris felicibus apud Gaydum)".

Francesco Sforza precisa a Luchina che al presente con quelli di Correggio vi è una tregua, ma non un accordo. Quando questo verrà raggiunto, il duca assicura Luchina (che ha chiesto, in tal caso, la restituzione di Poviglio) che avrà cura di farle restituire le cose sue. La ringrazia per aver mandato della sua gente nel Cremonese, anche se finora non ne ha avuto notizia.

Magnifice domine Luchine de Verme.
Havemo recevute le vostre littere per le quale ne recordati che, accadendo acordio fra noy et quelli da Correzo, voliamo provedere ve sia restituito Puvilio, ale quale, respondendo, dicemo che gli è bene pratica de treugua, ma (non) d'acordio fin al presente, certificandove che accadendone far accordio alcuno non menore cura haveremo de farve restituire le cose vostre che dele nostre proprie.
Ala parte dele gente vostre quale scrivite havere mandate in Cremonese, ve ne comendiamo e molto ne piace, benchè fin a qui non ne sentemo novella alcuna. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.