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1390. Francesco Sforza al capitano del divieto dell'Oltrepo pavese e a Bertolucio da Gubbio, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli nel Pavese 1454 maggio 13 Milano.

Francesco Sforza richiama il capitano del divieto dell'Oltrepo pavese e Bertolucio da Gubbio, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli nel Pavese, al rispetto delle lettere loro inviate dalla sua consorte su richiesta di Giovanni e fratelli Beccaria di Pavia. Vuole, perciò, che si faccia quanto richiesto da sua moglie, sia per la tassa dei cavalli che per altro, e provvedano che i cavalli assegnati ai supplicanti siano distribuiti a coloro ai quali spettano.

Capitaneo nostro devectus Papiensis Ultrapadum ac Bertolutio de Eugubio, commissario nostro super alogiamentis equorum in Papiense.
Con grandissima admiratione et displicenza havemo inteso che ve fati difficile in observare et exequire le lettere ve ha scripto la illustrissima madona nostra consorte ad instantia delli nobili Zohanne et li fratelli de Becaria, nostri citadini de Pavia dilecti. Et pertanto ve comandamo expressus et volimo che observati et fate observare et mandare ad effecto le prefate lettere dela nostra illustrissima consorte, tanto per respecto ale taxe de cavalli, quanto per altra casone, perché intendiamo che le dicte lettere siano non altramente observate quanto le nostre proprie; et in questo non gli fati difficultà veruna, providendo etiam che quelli cavalli gli sonno dati ad essi supplìcanti, siano distribuiti et dati ad chi spectano debitamente, como é la nostra intentione. Data Mediolani, xiii maii 1454.
Thomax de Angelis.
Cichus.