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1398. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Vigevano 1454 giugno 28 s.l.

Francesco Sforza ordina al podestà, al comune e agli uomini di Vigevano di prendere visione della lamentela del vigevanese Antonio Busso per il rifiuto opposto da quella comunità a compensargli per il debito dell'acqua quei denari che ha pagato insieme con quei trentasei. Ricordando che di ciò lui, duca, gliene aveva già scritto e altrettanto ha fatto la sua consorte, vuole che non si tardi oltre ad accontentare Antonio.

[ 375r] Potestati, comuni et hominibus terre nostre Viglevani.
Vederiti la suplìcatìone qui inclusa, quale de novo ce ha porto Antonio Busso de quella nostra terra, et la querella che luy fa, dicendo che quella comunità non gli vole compensare in el debito del'aqua, che l'ha ad ficto, quelli dinari che luy pagò insieme con quelli xxxvi. Et perché nuy ce recordiamo haverve scripto altra volta ad sua instantia sopra questa materia, et così intendiamo ha scripto la nostra illustrissima consorte, de novo ve dicemo et comettemo che debiati exequire et adempire le dicte nostre littere et dela prefata nostra consorte, et non vogliati tenere più in suspeso el dicto Antonio, né darli materia de lamentarse più per questa cosa. Data (a) Nota quod suprascripta littera cum cursit ea die, videlicet die xxviii iunii 1454.
Christophorus.
Cichus.

(a) Così A.