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140. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano (1453 agosto 23 "in castris nostris felicibus apud Gaydum)".

Francesco Sforza scrive a Corrado da Fogliano di sentirsi sollevato nell'intendere dai suoi e dai medici che migliora. Lo assicura che, aderendo alla sua richiesta, scriverà direttamente a lui.

Magnifico Conrado de Foliano, fratri nostro.
Havemo voluto intendere continuamente el caso tuo, così de quelli da casa tua, como dali medici et altri, et in effecto con singularissimo piacere et contenteza siano avisati ch'el male tuo è molto legerito e talmente meliorato che in brevi serai liberato adiutandote con bono animo; sichè, date de bona voglia e non apigliare affano de cosa alcuna, non attendendo ad altro che a guarire.
Ala parte de scrivere pur a ti et non ali tuoi, te dicemo che nuy scrissemo ali tuoy non per altro respecto se non per dare affanno a te, considerato el caso tuo, ma inteso quanto ne scrive, restiamo più contenti de scrivere a te che ad altri, e così faremo. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.