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1403. Francesco Sforza al podestà di Candia (1454 maggio 15 Milano).

Francesco Sforza scrive al podestà di Candia che Simone da Mortara, trombettiere dello strenuo de Lavello si lagna perché, comprata della biada al prezzo, allora maggiore, non gli é stata data, mentre gliela si vuole fare avere ora "che é a più vile pretio". Il duca vuole che, intese le parti e i rispettivi diritti, il podestà renda giustizia.

[ 376r] Potestati nostro Candie.
Se lamenta Simone da Mortara, trombetta del strenuo de Lavello, che, havendo già più et più dì passati facta una compra de biava per il pretio che alhora coreva, et non havendogela a quello tempo vogliutila dare, che la valeva meglio, adesso ge la voria dare, che é a più vile pretio; et sentendose gravato de questo domanda che sia facta ragione. Pertanto volimo et te comettemo che, vocati vocandis, intelectis iuribus partium, facii ragione in modo che veruna dele parte habia cagione de querellarse. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.