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1409. Francesco Sforza a Francesco Giorgio 1454 maggio 16 Milano.

Francesco Sforza informa Francesco Giorgio che il comandatore della chiesa di Sant'Antonio di lì si é lamentato perché, arrivati a Trebiano degli uomini d'arme, hanno danneggiato gravemente gli uomini del luogo e uno di loro, tal Battista da Rivarolo, se l'é presa con un massaro insultandolo e minacciandolo. Il duca ordina a Francesco di cercare detto Battista e chiedergli cosa lo ha indotto a tali comportamenti minacciandolo di gravi punizioni se dovesse ripetersi.

Francisco Georgio.
Ne ha facto grave querella el venerabile comandatore della chiesa de Santo Antonio de quella nostra inclita cità che, siando andati alcuni homini d'arme a Trebiano, li quali, danezando gravemente l'homini di quello luogo, così in le biave como in l'herbe, fra l'altri uno Baptìsta da Rivarolo, homo d'arme, facendo gran danno ad uno massaro de quelli de Sant'Antonio, quali più che l'altri dovevano essere reguardati, et lamentandose el dicto massaro et dolendose del suo damno, quello Baptista molto superbamente et temerarie domandò quello massaro a sé, et vilanezandolo a et menazandolo gli corse adosso con l'arme e volsero ferire; la qual cosa non intendemo per modo alcuno supportare, né patire che l'homini siano talmente tractati, anzi godano ancora loro del benefitio dela pace. Pertanto volemo et te commettemo che debbi mandare per dicto Baptìsta et sapere da luy che lo indice a fare queste insolentie de dare tale molestie al'homini, et maxime quelli del Santo, et deinde vinalezarli et baterli, dicendoli et certificandoli, se per lo avenire sentiremo simile lamente, gli daremo ad intendere ch'el non habia facto bene, et con tale effecto ch'eI faremo pentire; ali quali inconvenienti doveressi etiam tu provedere senza nostre lettere. Data Mediolani, xvi maii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.
a vilanezandolo corretto su altra parola.