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1440. Francesco Sforza al bresciano Desio de Advocatis 1454 maggio 21 Milano.

Francesco Sforza ordina al bresciano Desio de Advocatis di non interporsi per impedire che il condottiero ducale, Sagramoro Visconti, abbia a ricuperare da Gerardo da Terzo da Sarnico la roba che gli ha dato in custodia. Nel medesimo giorno si é scritto ai Rettori di Bergamo di sollecitare il suddetto Gerardo a restituire a Sagramoro il suo tesoro, non avendo egli nulla a che fare con Desio de Advocatis.

[ 385v] Dexio de Advocatis, civi Brexiensi.
El spectabile domino Sagramoro Vesconte, nostro conductero, n'ha dicto che, havendo luy dato in custodia de Girardo da Terzo da Sarnico, alcuna soa roba, vuy gli la impediti; del che se ne agrava et dole. Et perché dice luy non havere ad fare cosa alcuna con vuy, ve confortiamo per l'honore vostro vogliate non farli impazo in dicta soa roba, imo vogliate fare verso luy, como se rendiamo certi faria luy verso vuy. Mediolani, xxi maii 1454.
Bonifacius.
Cichus.
Die suprascripto.
In simili continentia scriptum fuit Rectoribus Pergami quod velint instare quod dictus Girardus restituat (a) dicto domino Segramoro suam gazam, quia nichil habet agere cum suprascripto Dexio de Advocatis.
Cichus.

(a) Segue sibi depennato.