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1442. Francesco Sforza a Sebastiano Fornaro 1454 maggio 21 Milano.

Francesco Sforza ricorda a Sebastiano Fornaro che davanti a lui pende una causa di compromesso per una vertenza di Francesco da Foligno, studente a Pavia e fratello di Andrea, cancelliere ducale, con Cristoforo de Piscanis per un cavallo da questi ha venduto a Francesco. Detto cavallo, a causa di un difetto, gli cascò addosso e gli rovinò una spalla. Pur non dubitando che Sebastiano non farà che il suo dovere, gli fa presente che, siccome Cristoforo é pavese ed é dottore, quindi, può beneficiare di più aiuti, e Francesco é forestiero e studente, vuole che, in considerazione di suo fratello Andrea, gli ammninistri giustizia come se fosse cittadino pavese.

[ 386r] Sebastiano Fornario.
Havemo inteso per querella de domino Francesco da Foligni, quale studia lì ad Pavia, fratello de ser Andrea, nostro cancellero, come denanzi di vuy pende per compromesso una certa causa et questione vertente fra luy per una parte, et domino Cristoforo de Piscariis per l'altra parte, de uno cavallo venduto al dicto domino Francesco per il prefato domino Cristoforo, quale cavallo dice che, per caxone de certo defecto havya, caschò addosso al dicto domino Francesco et guastatoli una spalla. Et perché luy é lì forestero et scolaro et l'altra parte é cittadino et doctore, quale é verisimile debbia havere molti più aiuti et favori ch'el dicto domino Francesco advenadio, comprendiamo vuy non fareste se non il dovere. Tunc, ad contemplatione del dicto nostro cancellero, ve confortamo che in expedire dicta differentia non vogliate guardare ch'eI dicto domino Francesco sia forestero, ma che adtendiate ad ministrarli expedita raxone et fare il dovere, concedendoli che in dicta causa possa godere ogni benefitio che se fosse nostro cittadino de Pavia; il che facendo, ce serà caro assay. Data Mediolani, xxi maii 1454.
Iohannes.