Registro n. 16 precedente | 1443 di 1825 | successivo
1443. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1454 maggio 23 Milano.
Francesco Sforza si compiace con Pietro da Norcia, luogotenente di Lodi, per l'inventario fatto dei beni dell'ebreo Isacco, sia di quelli trovati nella sua casa come di quelli portati altrove da sua moglie. Dall'ebreo Manno, fratello di Isacco, gli é stato promesso di fargli, a richiesta, consegnare tutte le cose descritte nel detto inventario o i denari ricavati dalle robe per pegni o per vendita. Gli ordina di revocare ogni novità e di affidare tutto alla moglie di Isacco, compresi i libri, ma premessa la garanzia che non verranno falsificati, mentre lui tratterrà il detto inventario. Testimoni delle promesse di Manno furono: Matteo de Iordanis da Pesaro dei Maestri delle entrate ducali, Ser Giovanni de Ulessis, cancelliere ducale, Cicco, segretario, Giacomo Filippo Malombra.
Locumtenenti Laude, videlicet domino Petro de Nursia.
Havimo recevuto le vostre lettere, date Laude xxiiii presentis, per le quali restiamo avisati de quanto haviti facto et exequito nel facto de Isaach, ebreo, e dela descriptione ordinatamente facta deli suoi beni et universe robbe trovate in casa sua, et anche portate altrove per sua mogliere; dela qual ve ne comendiamo singularmente, parendone che habiate fato bene. Ma perché Manno, ebreo, fratelo del dicto Isaach, qual é qui de presente, ne ha promiso e facto cauti de farve consignare, ad ogni nostra requisìtione, ogni e tute le robbe, quale se contengono in la descriptione, aut li dinari che pervenirano d'esse robbe, o per la via del riscoterse deli pigni, o per la via de venderli, volimo, e ve cometimo che debiate revocare ogni novità fata, e remetere le cose tute in mano dela moliera del dicto Isaach, retenendo apud vos la lista dela descriptione; el simile dicimo debiate renderli li libri, tolendo prima ogni possibille cautione che non siano falsificati. Mandariti adonca ad executione questa nostra voluntà ita ch'el non gli manchi una minima coseta. Mediolani, xxiii maii 1454.
Cichus.
Testes fuerunt suprascripti quando Mannus ebreus suprascriptus promisis ut supra: Matheus de Iordanis de Pixauro, ex Magistris intratarum ducalium; ser Iohannes de Ulesiis, cancellarius ducalis; magnificus Cichus secretarius et Iacobus Filippus Malumbra.