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1463. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto 1454 maggio 27 Milano.

Francesco Sforza ingiunge a Teseo da Spoleto di procedere senza ulteriori ritardi alla riscossione dei denari assegnati a Giovanni da Tolentino, che ha già spesi denari per ricuperare (invano) sul posto quanto dovutogli. Gli manda Francesco Squasso, cancelliere di Giovanni, perché gli dia una spiegazione del mancato pagamento.

[ 392v] Theseo de Spoleto.
Theseo, el magnifico domno Iohanne da Thollentino s'é doluto con nuy grandemente, dicendoni che delli dinari della soa assignatione non ha possuto havere cosa veruna; immo dice havere facta gran spesa in tenere là un suo canzellero per el recato d'essi denari, dove molto se dole. Et perché de questa cosa ne siamo pur ancora nuy maravegliati assay, non intendendo donde sia proceduto questo manchamento, per esserni chiaro, mandiamo lì Francesco Squasso, canzellero d'esso messere Iohanne, presente exhibitore, per intendere il tutto; volimo aduncha che tu il faci intendere la cagione perché non sianno recatati detti denari, et perché in fin mò non gli ne sia numerato veruno; et deinde attendaray con tal presteza et solicitudine al recato de detti denari, non perdendoli una hora de tempo, siché più non ti habiamo ad scrivere, avisandoti che faciendo altramente, nuy intenderemo (a) dove proceda detto manchamento. Mediolani, die 27 maii 1454.
Bonifacius.
Cichus.

(a) Segue duace depennato.