Registro n. 16 precedente | 1474 di 1825 | successivo

1474. Francesco Sforza a Stefano de Iudicibus, abbate di San Pietro in Ciel d'oro (1454 maggio 28 Milano).

Francesco Sforza chiede a Stefano de Iudicibus, abbate di San Pietro in Ciel d'oro, di voler dare dignitoso alloggio a frate Simoneto da Camerino per quei pochi giorni che vi rimarrà, Lo avverte che le spese sono a carico del duca e che é accompagnato dal cappellano ducale frate Luca. Nel medesimo giorno si é scritto a Gracino da Pescarolo e al referendario di Pavia di dare alloggio a frate Simoneto da Camerino a Sant'Agostino, provvedendo, a spese del duca, al suo vitto fin a quando starà lì e trattandolo onoratamente, come più diffusamente dirà loro frate Luca.

Domino Stefano de Iudicibus abbati Sancti Petri in Celo Aureo Papie.
Venendo là per vedere quella nostra cità il venerabile frate Simoneto da Camerino et parendone per quelli pochi dì che l'haverà ad stare lì che la sua stantia sia più honesta in lo vostro monastero che in altro luogo, ve confortiamo ad acceptarlo in casa et darli stantia, avisandone che havemo ordinato de farli fare nuy le spese; haveremo ben caro che lo accarezate et honorati non altramente che facesti nuy, como etiamdio ve dirà frate Lucha nostro capellano, quale mandiamo in sua compagnia. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
Die suprascripto scriptum domino Gracino de Piscarolo et refendario Papie quod debeant facere allogiare suprascriptum fratrem Simonetum in Sancto Augustino, providendo sibi de expensis pro victu suo quousque manebit illic et eum venerando uti personam nostram propriam prout lacuis sibi dicat suprascriptus frater Luchas cappellanus, et cetera.
Iacobus.
Cichus.