Registro n. 16 precedente | 1475 di 1825 | successivo

1475. Francesco Sforza al podestà di Vailate 1454 maggio 28 Milano.

Francesco Sforza dice al podestà di Vailate di aver preso atto del dispiacere avuto dal provveditore di Crema per l'andata dei soldati a tagliare l'erba nel Cremasco, nonostante le ammonizioni del podestà e lo scritto di Francesco Sanseverino. Vuole che ammonisca detti soldati che, se ancora si ripeteranno, verranno loro tolti i cavalli.

[ 395v] Potestati Vaylate, nostro dilecto.
Havemo recevuto la toa lettera et inteso quanto tu ne scrive del despiacere ha il proveditore de Crema, perché quelli soldati vanno ad tagliare l'erbe in Cremascha, et eciam che, havendo tu admonito dicti soldati et anchora havendogli scripto Francisco da Sanseverino, che tamen non cessano de andargli, dela qual cosa n'havemo recevuto molestia; et perché non intendemo supportare questa loro insolentia, dicemo che da poi non hanno voluto cessare per le toe monitione né per lettere d'esso Francesco, debii farli intendere tuti dicti homini d'arme che se più andarano in quello de Crema per l'herbe, che gli seranno tolti li cavalli. Et così concediamo licentia a ti che andandogli tu gli li possa fare tore, et circa ciò usa ogne diligentia a ti possibile perché più non gli vadano. Data Mediolani, xxvii maii 1454.
Bonifacius.
Cichus.