Registro n. 16 precedente | 1479 di 1825 | successivo

1479. Francesco Sforza ai Rettori di Bergamo 1454 maggio 28 Milano.

Francesco Sforza fa sapere ai Rettori di Bergamo, che gli hanno denunciato l'atto commesso dai soldati di Colella contro Mafiolo, quantunque avesse la licenza del podestà di Treviglio, che tale atto gli é dispiaciuto come se fosse stato fatto contro i suoi uomini, perché vuole che sia uguale il trattamento che si fa ai loro come ai suoi sudditi. Ha disposto che Colella faccia restituire tutto e, nel caso che ciò non avvenga, vuole che Mafiolo si porti da lui certo che non se ne ripartirà che pienamente soddisfatto.

[ 396v] Dominis Rectoribus Pergamy.
Respondendo ala vostra letra continente dela cavala et biava tolta ad Mafiolo da Levate per queli dela compagnia del spectabele Colela da Napoli, nostro condutero, il quale Mafiolo haviva licencia dal nostro potestate da Trivilio de condure dicta biava, dicemo che delato et male tractamento hanno usato et facto li dicti de Colela ne despiace grandemente et reputiamo et tenemo l'habia facto ali nostri proprii homini, perché nom altramente volemo siano tractati, carizati, veduti et bem amati li homini dela illustre signoria como li nostri proprii, et cossì é nostra firmissima intencione et disposicione.
Noy havimo scrito in forma oportuna al dicto Colela che faza restituire la cavala, biava et ogni altra cossa al dicto Mafiolo tolto, che nom gli mancha uno tristo pontale de stringa; et siamo certi restituerà ogni cossa integramente. Casu quo il predicto nom sia satisfato et che nom reabia ogni cossa ad luy tolta, li habiamo dicto retorni qui da noy che nom se partirà, lo faremo pagare et satisfare del tuto im modo che restarà bem contento et satisfacto; et così gli faremo cum effeto. Data Mediolani, xxviii maii 1454.
Cichus.