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1501. Francesco Sforza a Luchina dal Verme 1454 giugno 3 Milano.

Francesco Sforza chiede a donna Luchina dal Verme di far revocare la disposizione del podestà di Castel San Giovanni che ha inibito ai massari di Pietro Antonio Confalonieri di lavorare il terreno che Pietro Antonio ha lì, impedendo loro di tagliare i prati, di raccogliere i frutti e la biada della sua possessione, ignorando che i prati non tagliati si rovinano e non raccogliendo i frutti e la biada se ne avrebbe grande danno.Il podestà non tiene anche conto che tutta la produzione si porta e conserva dentro Castel San Giovanni, e si scorda che Pietro Antonio é pronto a pagare quanto gli spetta, né considera che donna Luchina può, per il pagamento, sempre riaversi dei prodotti del suolo posseduto da Pietro Antonio.

Magnifice domine Luchine de Verme.
Petroantonio Confaloniero n'ha facto (a) querella dicendo che per lo potestate de Castello Sanzohanne gli é stato commandato ali suoy massari per lo terreno che ha suso lo territorio de Sanzohanne che non debano più lavorare, né far lavorare dicto terreno d'esso Petroantonio, et che non debiano far segare li prati suoy, né etiam recogliere li fructi d'esse possessione, né le biave; dela qual cosa ne dole et [ 401v] (b) grava grandemente, dicendo et offerendose dicto Petroantonio che vole pagare tute quelle taglie et spese che debitamente li tocha ad pagare per la contingente rata parte soa. Il perché, considerando che stando li prati senza essere segati se guastano et perdese l'herba, et così non recoglendose li fructi et le biave ne veneria ad supportare grandissimo damno, et quasi seria la sua desfactione, et considerato ancora che le biave, fructi e feni che se recoglieno in le soe possessione se conducano et governanose dentro de Castello Sanzohanne, pregamo et confortamo la magnificentia vostra voglia far revocare ogni comandamento et novitate facte contra delli suoy massari, fictabili et possessione ad ciò che li possa recogliere lo feno, le biave et fructi, perché esso se offerisse pagare integramente tuto quello gli tocharà a pagare debitamente per la rata sua. Poy ancora, essendo la biave et fructi dentro da Castello Sanzohanne, la magnificentia vostra sempre se potrà far pagare dal dicto Petroantonio et adiutare d'essi, et le possessione non se guastarano et li fructi et herbe non se perderano in la campagna; del ché ve advisamo ne fareti singulare piacere, et haveremolo molto grato. Data Mediolani, die iii iunii 1454.
Zaninus.
Cichus.

(a) Segue fare depennato.
(b) et ripetuto.