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1505. Francesco Sforza al capitano di Piacenza (1454 giugno 1) Lodi.

Francesco Sforza informa il capitano di Piacenza che liberamente alcuni Cremonesi hanno fatto garanzia a Giovanni Antonio Mattia da Iseo di una bella somma di denaro, come meglio intenderà dal familiare ducale Raffaele Pugnello, che é uno dei garanti. Sciaguratamente Giovanni Antonio Mattia ha preso il largo con grave pregiudizio di tale garanzia. Ma perché di tale fuga non é all'oscuro Giovanni da Iseo, padre del fuggitivo, ordina al capitano di impedire che anche il padre si assenti dalla città senza aver prima fatto la carta di procura, di cui gli parlerà Raffaele in modo che le garanzie rimangano sicure. Ne medesimo giorno si é scritto al podestà, al luogotenente, al castellano di Lodi che devono, per l'arrivo del cardinale Andegavense, rilasciare Giovanni de Episcopo e il figlio Berto, detenuti per frode di sale. Nel detto giorno furono fatte lettere credenziali al podestà di Ripalta per Antonio e Franceschino per l'inventario dei cavalli degli armigeri, ordinando che anch'egli partecipi all'inventario. Simili lettere e per lo stesso motivo furono fatte al podestà di Vailate per Pergamino.

[ 402v] Capitaneo Placentie.
Havendo alcuni nostri citadini Cremonesi liberamente facto segurtade a Iohanneantonio Mathia da Iseo de notevel quantità de dinari, como seriti informati più pienamente dal nobile Raphael Pugnello, nostro familiare, quale é uno delle segurtade, é accaduto per tristeza d'esso Iohanneantonio Mathia ch'el s'e absentato dolosamente in grave preiuditio delle dicte segurtade. Et perche de (a) tale segurtade et anche dela absentia, sive fuga, Iohanne da Iseo, suo patre, se trova consapevele et in dolo dela absentia del fiolo, et anche se dubita che luy simelmente se absetarà, volimo et ve commettemo che subito, ala receputa de questa, debiati ponere ordine con bono modo et effecto ch'el dicto Iohanne non possa ussire de quella cità, né fugire, se prima non remanerà d'acordio con le segurtade et farà la carta de procura dela quale ve informarà il dicto Raphael, nostro fameglio, operando in effecto che le segurtade remangano secure et caute del facto suo, et che non venganno ad portare damno dela loro liberalità et cortexia. Data Laude, ut supra.
Die suprascripto.
Scriptum fuit potestati et (b) locumtenenti, castellano Laude quod debeant relaxare a carceribus Iohannem de Episcopo et Bertum, eius filium, habitantes dicte civitatis, detentos occaxione salis froxationis; et hoc contemplatione reverendissimi cardinalis Andegavensis.
Leonardus.
Cichus.
Die suprascripto.
Facte fuerunt littere credentiales potestati Ripalte in personam Antonii et Francischini, presentium latorum, pro descriptione equorum gentium armigerorum et quod sit una cum ipsis pro facienda dicta descriptione.
Iohannes Antonius.
Iohannes.
Similes littere facte fuerunt facte potestati Vaylate suprascripta de causa in personam Pergamini, presentis latoris.
Iohannes Antonius.
Iohannes.

(a) Segue dicte depennato.
(b) Segue locumtenenti depennato.