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1523. Francesco Sforza ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema 1454 giugno 7 Milano.

Francesco Sforza fa presente ad Andrea Dandolo, provveditore di Crema, che Giacomo da Fossatto, prevosto della chiesa di San Giorgio in Palazzo di Milano, Giovanni Gerolamo, suo nipote, e Giovanni da Magnago, suo cappellano, con certi benefici nel Cremasco si lamentano che i loro fittavoli siano restii a pagare i loro passati affitti dei benefici. Gli chiede, perciò, di provvedere che detti fittavoli paghino i loro debiti.

Domino Andree Dandulo, provisori Creme.
Hanno li venerabili dilecti nostri domini Iacomo da Fossato, preposito dela chiesa de Sancto Giorgio in Palatio de questa nostra inclita cità, et Iohanne Ieronimo da Fossato, suo nepote, et Iohanne da Magnago, suo capellano, certi beneficii in quello territorio de Crema in li quali per alcuni fino molestati et turbati, et li loro fictabili se rendeno molto difficili et retrogradi [ 408r] ad satisfare (a) per li ficti de li loro beneficii del tempo passato; et habiandoli nuy in singolare dilectione, como nostri boni citadini et honesti religiosi, et a nuy cari et acepti siano etiam perché ciascaduno in le soe rasone meritamente debano essere conservati, et dali soi debitori essere satisfacto. Id circho li prefati proposito, nepote et capellano strictamente ve lo recommandiamo, confortandove che per nostra contemplatione vogliati provedere che in li loro beneficii non siano perturbati, né molestati, et tuto quello debano loro havere iustamente dali suoy fictabili, cum celeritate possibile et expeditione bona conseguiscano suo debito; la qual cosa ne sarà molto acepta et grata, offerendosi nuy ad li vostri piaceri apparechiati. Data Mediolani, die vii iunii 1454.
Cichus.

(a) satisfare scritto su altra parola.