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1557. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Caselle 1454 giugno 15 Milano.

Francesco Sforza comanda al podestà, comune e uomini di Caselle di por fine agli eccessi (taglio di erbe, furto di legna e, quel che é peggio, ferimento di loro uomini), dei quali si lamentano quelli di Castelnovo. In particolare vuole che il podestà intervenga per far restituire quanto é stato tolto e, inoltre, gli ordina di mandare, entro dieci giorni, due uomin per accompagnare il commissario da lui scelto per incontrarsi lì con quello eletto dal duca di Modena per risolvere la vertenza fra quelli di Castelnovo e loro.

Potestati, communi et hominibus Castellarum.
Non senza grave lamenta de quelli da Castelnovo habiamo inteso che contra de loro et suoi beni haveti facto fare et faceti molte grande novitate, cioé in segarli l'herbe et biave, torgli le legne et, quod deterius est, ferire de loro, le quale cose, siando vere, ne pareno assay deshoneste et ne sonno moIto despiaciute, né le vogliamo per alcuno modo tollerare. Pertanto ve commandiamo che omnino ve abstenati da ogne molestia et novità contra li predicti homini et suoi beni et ti, potestà, obviarà ad simile scandalo per quello megliore modo che te parerà, et faray restituire le cose tolte, et mandati qui duy homini, fra dece dì al più tardo che ve parerà, per condure quello commissario, quale nuy deputaremo venga lì per retrovarse con quello, quale ha electo illustre ducha de Modena per levare la differentia vertente tra li predicti da Castelnovo et vuy, la quale, per via de amicabile compositione o per rasone, deliberamo che penitus se leve quanto più presto sia possibile. Data Mediolani, xv iunii 1454.
Persanctes.
Cichus.