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1570. Francesco Sforza al capitano di Casteggio 1454 giugno 19 Milano.

Francesco Sforza ordina al capitano di Casteggio di muoversi ad andare a prendere l'uomo d'arme della squadra di Leonardo Scolino, chiamato Lorenzo da Pavia, che da quindici giorni si é sistemato in casa di Antonio Saffo da Basilica mangiando a ufo. Né basta, un suo famiglio gli ha rubato una cavalla e un puledro e ha condotto le bestie in casa dell'uomo d'arme. Vuole che detto Lorenzo faccia restituire le due bestie, risarcisca Antono di quel che lui e i suoi hanno mangiato a scrocco di Antonio e non venga rilasciato senza licenza del duca, che, in aggiunta, ammonisce il capitano che, se non ottempererà a quanto impostogli, tutto ricadrà su di lui.

Capitaneo Ciastigy.
É stato da noy Antonio Saffo da Basilicha, portatore de questa, dolendose che, già sonno quindici dì, che in casa sua é allogiato uno homo d'arme della squadra de Lionardo Scholino, quale se domanda Lorenzo da Pavia, al quale continuamente gl'é convenuto fare et fa le spese, et, non obstante questo, uno suo famiglo gl'à furato novamente una cavalla et uno polledro, et conducto ad casa del dicto homo d'arme; et benché esso Antonio ne habbia facta lamenta al dicto homo d'arme, (a) non gli l'à però facto restituire, anzi el mena per parole. La quale cosa, havendo noy exosa quanto dire se possa, te comettemo et volemo che senza dimora, receuta la presente, vadi ad pigliare dicto homo d'arme et lo metti in presone et facci che restituischa al dicto Antonio la dicta cavalla et pollegro, et gli paghi integramente [ 419v] tuto quello ha magnato del suo, luy et li soy; et non di mancho non lo relassi poy senza nostra speciale licentia. Et questo fa che non manchi per niente, perché, non lo facendo, lo farimo pagare ad ti. Data Mediolani, xviiii iunii 1454.
Antonius.
Cichus.

(a) Segue et bench'esso depennato.