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161. Francesco Sforza a Pietro Beccaria e ad Antonio da Lonate (1453 agosto 27 "apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive a Pietro Beccaria e ad Antonio da Lonate di essere stato informato dal conte Gaspare da Vimercate della rivolta fatta a Pavia. Li rassicura di aver dato disposizione al podestà e al capitano di giustizia della città di procedere senza riguardo alcuno contro i colpevoli.

Egregis doctoribus nostris domino Petro de Becharia et Antonio de Lonate.
El spectabile conte Gasparro da Vimercato ne ha avisato de quello gli haveti scripto circa lo excesso comisso in quella nostra cità, el che havemo molto beninteso. Et quantunche habiamo resposto a luy l'animo et dispositione nostra, nondimeno ve ne avisamo ancora nuy et dicemo che nostra intentione non è che alcuna persona, sia che se voglia, habia più favore de vuy in questa facto, et che non se gli usa passione alcuna, immo che indeferenter rasone habia loco. Et cosi havemo ordinato et comisso al podestà de Pavia et al capitaneo nostro de iustitia che in questo habiano bonissima advertentia, et cossì siamo certi farano perché, quando facesseno altramente, seressemo malcontenti di facti soi, sichè state de bona voglia et non prendeti dispiacere alcuno de questo facto. Data ut supra.
Irius.
Cichus.