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1629. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1454 giugno 27 Milano.

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia, con molta cautela e in gran segreto, catturi magistro Alberto da Cremona, studente a Pavia. Lo si metta in un luogo sicuro, ignoto a tutti e tale per cui non possa praticare con nessuno. Manderà nel suo alloggio a prendere tutte le scritture e le monete che vi si trovano. Esamini accuratamente le monete in modo da scoprire le false, cerchi di sapere dove ha speso simili monete, come le ha avute e con chi trafficava. Di tutto gli dia notizia scritta.

Potestati Papie.
Volimo che subito, havuta questa, securamente et cum quello più honesto modo che possibile ve sia, vui debbiati destinere uno magistro Alberto da Cremona, studente lì in Pavia, et mecterlo in luoco che non se ne possa fugire, né che homo del mundo sappia dove sia, né gli lassati parlare da niuuno, et, havuto l'habbiati in le mane, mandareti al suo allogiamento et fareti tore tucte scripture et ogni monete ch'el se retrovasse havere tanto presso de lui, quanto in lo dicto suo allogiamento; et così fareti fare descritione de tucto quello che l'ha. Puoi volimo lo examinati et sappiati cum vero quale moneta falsa é quella che lui ha et che ha despesa et in che modo l'ha havuta et quanto tempo et cum chi ne ha participato. Et in questo usati ogni studio et diligentia, et del tucto, secundo che fareti, ne dareti subito advisamento per vostre lettere; la quale moneta che trovareti volimo che tucta la togliati. Mediolani, die xxvii iunii 1454.
Cichus.