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163. Francesco Sforza al podestà di Codogno (1453 agosto 27 "apud Gaydum").

Francesco Sforza comanda al podestà di Codogno di prendere la moglie e i figli di Bartolomeo da Vailate, che si trovano lì, e sotto scorta li mandi a Sant'Angelo per consegnarli a Giuseppe da Cortona, castellano del luogo. Faccia poi inventariare e sequestrare tutta la loro roba.

Potestati Cotognii, nostro dilecto.
Volemo che subito, recevuta questa, prendi personalmente la mogliere et li figlioli de Bartholomeo da Vaylà, la quale è lì, et puoi, bene compagnati, mandarayli ad Sancto Angelo ad consignarli in mane de Ioseph de Cortona, nostro castellano lì, al quale scrivemo per una nostra che Ii receva et faza bene guardare in modo che non possano fugire. Apresso farai descrivere tuta la robba soa che trovaray lì et farayla tenere in sequestro, sechè alcuna cosa non possa fir sinistrata, rescrivendone dela receptione de questa. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.