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1637. Francesco Sforza a Giovanni Stefano da Casate (1454 giugno 28 Milano).

Francesco Sforza informa Giovanni Stefano da Casate che quelli di Candia si sono lamentati con lui per aver tolto loro bestie e biade per la vertenza che hanno con quelli di Cozzo per il pagamento delle tasse dei cavalli per certo territorio che i Candiesi tengono sulla giurisdizione di Cozzo, ma che essi fecero togliere da tempo dall'estimo di Cozzo e congiunsero a quello di Candia. Vuole che Giovanni Stefano convochi le parti e, accertato che le cose stanno così, amministri giustizia in modo che nessuna parte sopporti il carico dell'altra.

[ 436r] Domino Iohanni Stefano de Casate.
Sonno venuti qua da nuy l'homini del loco de Candia, quali se gravano della novitate gli havete facta in fargli togliere le bestie et biave loro per la differentia vertisse fra loro.et quelli del loco de Cozo del pagamento delle taxe di cavalli per certo territorio tengono essi da Candia suso la giurisdizione de Cotio, dicendo essi da Candia che già bon pezo, como dicono, ve monstraranno fecero cavare del'extimo de Cotio et giungere nel extimo loro quello territorio de Cotio, quale tengono essi da Candia. Pertanto, parendo a nuy sia debito et conveniente, como anche é la voluntà vostra, che l'uno non paghi per l'altro, ve commettemo et volemo che, vocatis vocandis, debiate intendere diligenter che sia facto, et con ogne solertia possibile acioché né l'uno né l'altro se trovi in spese.
Et trovando che quelli da Cotio siano defalcati nel'extimo loro, et quelli da Candia siano giuncti nel'extimo suo per quello territorio tengono essi de Candia, fati subito levare li boni et cose tolte ad quelli de Candia, stringendo essi de Cotio al pagamento, como sia ragionevole, essendo vero ministrare rasone ale parte per modo l'uno non porti il carico del'altro; et che de questo non n'habiamo più querella perché seria molestissimo. Mediolani, ut supra.
Zanetus.
Cichus.