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1640. Francesco Sforza al podestà di Fiorenzuola (1454 giugno 29 Milano).

Francesco Sforza scrive al podestà di Fiorenzuola di sapere che lì si trova la vedova di Bartolomeo Ciresola e una sua figlia, che farebbe volentieri sposare con i figli del signore di Parma, suo condottiero. Ha già scritto due volte di ciò ai fratelli della donna e a Pietro Vianino, perché spingessero le donne al matrimonio con detti figlioli. Siccome fin qui non ne é seguito nulla, vuole che lui, con i modi che saprà usare, induca gli uni e le altre a sposarsi.

Potestati Florenzole.
Lì, in quella terra, gli é quella che fo mogliere de Bartolomeo Ciresola et una sua figliola, le quali nuy voluntiera le faressemo maritare in duy figlioli de domino da Parma, nostro conductero, et per cagione de questo già per doe nostre havemo scripto ali fratelli della dicta donna et a Petro de Vianino, confortandoli che volessono indure le dicte donne ad maritarse con li dicti figlioli. Et perché in fin qui non havemo inteso ch'el ne sia seguito altro, volimo che tu, con li modi saperay usare, faci pratica per far fare dicto matrimonio, inducendo li prenominati, et così le predicte done, ad farlo de bona voglia, perché a nuy faranno cosa grata. Mediolani, ut supra.
Bonifacius.
Cichus.