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1649. Francesco Sforza ad Angelo de Caposilvis 1454 luglio 1 Milano.

Francesco Sforza vuole che Angelo de Caposilvis provveda che alle case, possessioni e beni di Antonio e nipoti di Mayo di Sant'Angelo, da sempre suoi amici e servitori, non venga mai fatto alcun danno. Istanza di Giovanni Botto dei Maestri delle entrate

[ 439r] Angelo de Caposilvis.
Perché Antonio et li nepoti de Mayo de Sancto Angelo sonno stati continue et sonno nostri amici et servitori, pertanto te comettimo et volimo debbi providere et servare modo che alle case, possessione et beni del dicto Antonio et nepoti, dentro et de fora, non sia facto novità, molestia o damno alchuno, certificandoti che, essendogli facto danno, o rencrescimento alchuno, ne sarria molestissimo, perché li avemo cari como boni amici et servitori. Mediolani, primo Iulii 1454.
Cichus.
Instante Iohanne Botto ex Magistris intratarum.