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1654. Francesco Sforza al podestà di Pavia (1454 luglio 1 Milano).

Francesco Sforza comunica al podestà di Pavia che ha inteso con grande dispiacere di come gli studenti citramontani hanno reagito, senza che lui intervenisse, contro quelli ultramontani per il rettorato per quest'ultimi da lui deliberato per quest'anno. Vuole che il podestà ammonisca i citramontani di astenersi da qualsiasi atto ostile verso gli ultramontani, assicurandoli anche di una personale presenza ducale per una punizione esemplare.

Potestati Papie.
Con singulare despiacere, havemo inteso le insolentie et deshonesti acti che hanno usati in Pavia quelli scolari Citramontani verso li scolari Ultramontani, per la dignità de rettorato, quale omnimo havemo deliberato habiano li dicti scolari Ultramontani per questo anno, et che vuy non li habiati facto altra provisione. Il perché volimo che, havuta questa, amoniati tuti dicti scolari che, da qui inanze, se astengano et per alcuno modo non incorreno più in simile acto verso dicti scolari Ultramontani, giarandoli et certificandoli che etiam, se ne dovesseno personaliter transferirse lì in Pavia, ne faremo con effecto fare tale et se facta punitione et castigatione che sia exemplo ad ognuno, et faremo intendere che dicti acti ne siano molestissime, como sonno. Mediolani, ut supra.
Petrus.
Cichus.