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1665. Francesco Sforza ad Angelo de Caposilvis 1454 luglio 3 Milano.

Francesco Sforza scrive ad Angelo de Caposilvis di avere ben inteso da lui quale sia l'animo degli uomini e delle terre sotto il duca di Savoia. Gli fa sapere di aver mandato due trombettieri per avere due uomini di quelle terre, cui lui, Sforza, intende parlare e far loro intendere che se vogliono passare sotto il suo dominio, vi provvederà lui, se prima, a Dio piacendo, non vi fossero già passati. Da parte sua Angelo se ne stia quieto, perché tutto si chiarirà presto.

[ 443v] Angelo de Caposilvis.
Havemo recivuto una toa lettera, data heri, et inteso ad compimento quanto tu ne scrive dell'animo et dispositione delli homini et delle terre che se tengono per lo duca de Savoya, et cetera; et cussì de quanto tu desideri essere chiarito da noy quello habbi ad fare circha quisti facti. Brevemente, respondendo, te dicemo che nuy habiamo mandato de presenti nostri trombetti ad rechiedere duy homini per ciascuna de quelle terre, ali quali noy vogliamo parlare, siché, venendo noy lì, diremo quello serà da dire, et volendo loro venire ad hobedientia nostra, como dicono, sia col nome di Dio, se non nuy gli provederimo per altra via, perché deliberemo per ogni modo de haverle.
Pertanto volemo che tu debbi temporezare et non fare più como tu hay facto fine a qui, perché questa cosa ha ad chiarisse presto; et noy te avisarimo (a) di quanto haveray a fare. Data Mediolani, iii iulii 1454.
Christoforus.
Iohannes.

(a) In A havisarimo con h depennata.