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1678. Francesco Sforza ad Antonio degli Eustachi, capitano della flotta sforzesca, e a Gracino da Pescarolo 1454 luglio 4 Milano.

Francesco Sforza risponde ad Antonio degli Eustachi, capitano della flotta sforzesca, e a Gracino da Pescarolo di aver inteso quanto gli hanno scritto della spesa per equipaggiare il galeone e il retroguardo di marinai, conestabili e "paroni": Li sollecita ad aver tutto pronto al più presto. Informato di ciò, li avviserà se le imbarcazioni devono essere equipaggiate da forestieri o da paesani. Quanto ai remi, rassicura di aver scritto al luogotenente e al referendario di Lodi di mandarne 20 o più, a secondo della loro richiesta.

[ 446v] Domino Antonio Eustachio, capitaneo Navigii nostri et domino Gracino de Piscarolo.
Havemo recevuto le vostre lettere et per quelle inteso la spesa per armare il galeone et lo retrovardo de navaroli, conestabili et paroni; ale quale respondnedo, dicemo che debiati dar opera, che siano conze quanto più presto sia possibil et tenere apparechiati li navaroli e quanto gli é de bisogno acioché, avisandone nuy, presto possano andare suso; et avisandone deinde nuy quando saranno reconzi, ve avisaremo se gli voremo armare de forasteri o paysani. Ala parte delli remi per lo retroguardo, nuy scrivemo per l'alligate al locotenente et referendario de Lode che ve mandino xx, o più o meno, segondo gli avisariti vuy; siché mandateli le littere nostre et avisate del numero gli bisogna. Mediolani, iiii Iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.