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1694. Francesco Sforza ad Angelo de Caposilvis e a Giovanni Chiapano 1454 luglio 6 Milano.

Francesco Sforza fa sapere ad Angelo de Caposilvis e a Giovanni Chiapano che, alla profferta di Santino dei suoi servizi, ha già dato una risposta al suo messo. Circa quanto scrive Mariano da Rezo per la possessione di Cilavegna, il duca dice che de iure tale possessione spetta alla Camera ducale, ma tutto dev'essere ancora chiarito e ne passerà del tempo e, comunque, non lo riguarderà. Non é detto che non si prospetti qualcosa per Mariano e, allora, il duca vi provvederà.

[ 450v] Angelo de Caposilvis et Iohanni Chiapano.
Havemo recevuto le vostre lettere et inteso quanto ne scrivete del strenuo Sentino da Riva, quale se proferisse volere essere ali nostri servicii piacendo a nuy, et cetera; ve avisamo che a questi dì passati dicto Sentino mandò a nuy suo messo per medesima cagione, al quale respondesemo quanto ne parse et quanto gli debbe havere refferito esso suo messo; siché non dicemo altro, inherendose a quello gli habiamo facto respondere. Ala parte del strenuo Mariano da Rezo, per lo quale ne scrive dela possessione de Cilavegna, dicemo così che ancora non é chiarito, ma la possessione specta iuridicamente ala Camera nostra: andarà molto ala longa anze sia chiarito, et quando bene aspectasse ala Camera nostra, non é cosa che se affatia per luy. Ma non pò essere che non accada qualche cosa in breve per luy e voluntera gli ne provederemo; et così gli potriti dire per nostra parte, et anche rengratiariti el sopradicto Santino de quanto ve ha facto dire et della sua bona voluntà verso nuy. Data Mediolani, vi iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.