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1704. Francesco Sforza ad Angelo de Caposilvis 1454 luglio 6 Milano.

Francesco Sforza dissuade Angelo de Caposilvis di portarsi a Coriovo a tre miglia da Vercelli dove, a suo dire, troverebbe abbondanza di erbe, acque, frasche e altro. La sua permanenza lì ha per scopo di attirare all'obbedienza del duca le terre circostanti. Prende atto che Niccolò da Corte e gli uomini d'arme di Sagramoro siano giunti lì.

Angelo de Caposilvis.
Havemo recevuto le vostre lettere date v del presente circa el volerve levare da lì, per la incomodità del strame, et andare a Coriovo, presso Vercelli a trea milia, dove haveresti molta comodità de herbe, aque, frasche, et cetera, et seresti sopra il nostro, al quale, respondendo, dicemo che a nuy non pare né volemo che ve debiati partire dalì, perché, andando vuy là suso, como diceti, non se faria quello effecto per lo quale ve facemo stare lì, cioé per fare venire quelle terre, lì circostante [ 453r] dove seti, ad hobedentia, che non venirano levandove de lì, siché non ve levate finatanto che non scrivemo altro, che serrà però presto. Ala parte de Nicolò da Corte et delli homini d'arme de domino Segramoro, quale sonno giuncte lì, restiamo avisati et non accade dire altro. Mediolani, vi iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.