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1725. Francesco Sforza al castellano di Baiedo e al podestà di Valsassina (1454 luglio 6 Milano).

Francesco Sforza ricorda al castellano di Baiedo e al podestà di Valsassina di avere già loro scritto di rilasciare con biade e cavalli Filippo Tarchio e compagni, presi per causa di biade. I rettori di Bergamo anche oggi gli fanno presente che hanno fermato con biade e cavalli Gasparino e compagni: li liberino. Ordina al podestà di andare da lui.

Castellano Bayedi et potestati Vallissasine.
Per un'altra nostra lettera ve scripsemo heri ad plenum dovesseno restituire certe biade et cavalli ad uno Filippino Tarchio et compagni, quali pare facessevo torre per casone de biade, et cetera, como siamo certi per quella haverite bene inteso; hoggi de novo c'é stato scripto dali Rectori da Bergamo che per simile facende havete etiam substenuto et tolto li cavalli et biade ad un altro Gasparrino et compagni, del che ne meravigliamo.
Pertanto volemo che subito recevuta questa facciate liberare et restituire ogni cosa del suo ali predicti secondo ve scripsemo heri che non li manchi uno pontale de strenga, per modo che de ciò non ne receviamo più lhamenta; et non manchi per quanto havete cara la gratia nostra. Et veneray, ti potestà, subito recevuta questa qui da nuy, perché ad boccha te vogliamo parlare per questo et anchora per altra faccenda. Et non manchi. Data ut supra.
Andreas.