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1765. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano e a Roberto Sanseverino 1454 luglio 16 Milano.

Francesco Sforza risponde alle lettere del fratello Corrado e del nipote Roberto, datate contra Burgum il 15 corrente mese, con cui lo si informa che si sono accampati lì per mancata prestazione di obbedienza degli abitanti. Anziché far guerra alle terre del duca di Savoia o a quelle che egli occupa, li consiglia di guerreggiare per queste e, potendo, saccheggino il Borgo e le terre che debbono essere sforzesche e non prestano obbedienza. Gli va che si intendano con Tiberto e con lui concordino di trattenere due bombarde, già destinate a Bassignana, convincendolo che Borgo é più forte e la sua arresa faciliterà la presa di Bassignana. Li assicura sull'invio del galeone e sull'arrivo di Todeschino per sollecitare i guastatori e lavoranti, oltre al mandare cavallari.

[ 469v] Magnificis Conrado fratri et Roberto nepoti, nostris.
Havemo recevuto le vostre lettere date contra Burgum die xv presente, per le quale restiamo avisati del vostro esserne acampati lì, perché, havendoli rechiesti, non sonno voluto venire ala obediedientia nostra; et molto ne piace quanto haviti facto. Ala parte de far guerra ale terre del duca de Savoya, o pur solamente ale tere quale luy ne tenne et occupa, dicemo che dovite guerezare pur quelle che'l ne occupa, et potendo mettere ad saccomano il Borgo siamo contenti glilo metiati, et non solum il Borgo, ma qualunque del'altre terre che debbeno essere nostre, et non voleno venire ala nostra obedientia. Ala parte che ve intendeti bene con il magnifico domino Thiberto, summamente ne piace e così ve confortiamo et caricamo voliate fare, perché non ne potreste fare cosa qual più ne piacesse. Ala parte delle bombarde che più bisognano lì che a Bassignana, dicemo, siando così, che ne debiati retenere due lì, ma con intelligentia del prefato magnifico domino Thiberto, persuadendolo con bono modo como quello loco del Borgo é pur forte, et che, havendose quello, il facto da Bassignana se farà per sé como nuy etiamdio gli scrivemo, e retenendo le doe bombarde, retenetele con suo contentamento. Ala parte del galeone ordinaremo farlo venire suso, et similiter mandaremo il Todeschino per solicitare li guastatori et lavoranti, et anche ve mandaremo deli cavalarii. Mediolani, xvi iulii 1454.
Ser Iacobus.
Iohannes.