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1769. Francesco Sforza a Giovanni Stefano da Casate 1454 luglio 17 Milano.

Francesco Sforza avverte Giovanni Stefano da Casate che il comune e gli uomini di Mortara si sono lamentati per la sottrazione dell'acqua della loro roggia fatta da quei di Confienza, Vespolate, Borgolavezzaro, Nicorvo e Albonese. Vuole che, ammonite le parti, si porti sul luogo e intenda le loro ragioni e, compreso quello che il diritto vuole, decida che tutti si attengano nei limiti loro consentiti.

Domino Iohanni Stefano de Casate.
Il comune et homini nostri da Mortara n'hanno facto significare con querella che per l'homini da Confienza, Vespolà, Burgolavezaro, Nicorvo et Albonixio gli fi tracta l'aqua della sua rugia per li buchelli gli tengono suso in loro gravissimo damno et mancamento de sue ragione, rechiedendone con instantia che gli provediamo de opportuno remedio de ragione; per la qual cosa volimo, et ve comettemo che, monitis partibus, ve transferate al luogo et audiate le ragione d'esse parte. Et demum, bene inteso quanto ne vole la ragione, provediati che qualunque delle parte stia nelli suoy termini senza iniuria del compagno; et in questo procederiti con bona maturità et iustificatione acioché le parte, né veruna d'esse habia iusta casone de lamentarse. Mediolani, die xvii iulii 1454.
Ser Iacobus.
Cichus.